Glossario
Trapianto
Un trapianto è l’introduzione nel corpo di un individuo di un organo funzionante prelevato da un altro individuo.
L’individuo al quale l’organo viene trapiantato viene detto ricevente, quello dal quale l’organo viene prelevato viene detto donatore.
Donatore e ricevente
Il donatore solitamente è un cadavere i cui organi sono mantenuti ancora funzionanti grazie a sostegni artificiali; il ricevente è un ammalato con ridotta aspettativa di vita, nel caso di riceventi di cuore, fegato o polmoni, o con una vita di qualità fortemente ridotta come nel caso dei riceventi di rene che sopravvivono grazie all’emodialisi, o dei riceventi di rene e pancreas, che oltre ad essere dializzati sono diabetici dipendenti dalla somministrazione di insulina.
Trapianto omologo o eterologo
Il trapianto si definisce omologo se donatore e ricevente sono della stessa specie; il trapianto si definisce eterologo se ricevente e donatore sono di specie diverse.
Trapianto da donatore cadavere e da donatore vivente
Il donatore è solitamente un cadavere, ma può anche essere vivente quando si tratta di donare un organo pari come il rene, non indispensabile alla vita in quanto resta l’altro, oppure, più raramente, nella donazione di parti di fegato o di polmone.
Il trapianto da donatore vivente è soggetto a limitazioni di tipo legislativo, tendenti ad impedire donazioni per interesse, e di tipo biologico, perché trovare un organo compatibile è assai più difficile in una ristretta cerchia di famigliari che in un grande insieme di persone decedute.
Resta in ogni caso impossibile la donazione da vivente di organi indispensabili alla vita come il cuore o un intero fegato o un intero polmone.
Prelievo, trapianto ed espianto
Si chiama prelievo l’atto chirurgico di togliere uno o più organi ad un donatore per trapiantarli ai riceventi: se gli organi sono più d’uno il prelievo è definito multiorgano.
Al prelievo seguono uno o più trapianti su uno o più riceventi. Quando il ricevente riceve due organi (due polmoni, oppure due reni, oppure un rene e un pancreas) si parla sempre di un trapianto (bipolmonare, di rene doppio, di rene pancreas). Si chiama espiento l’atto chirurgico di rimuovere un organo già trapiantato dal ricevente quando se ne verifichi la necessità: l’uso del termine espianto al posto di prelievo è quindi scorretto.
Rigetto, tipizzazione e compatibilità
Il rigetto è una reazione biologica normale, con la quale il sistema immunitario del ricevente riconosce come estraneo l’organo trapiantato e lo tratta come tratterebbe un batterio o un virus che si sono introdotti nel corpo, cercando di aggredirlo ed ucciderlo; il rigetto è tanto più forte quanto più diverse sono le caratteristiche biologiche del donatore e del ricevente, e per questo è necessario analizzare queste caratteristiche, ciò a tipizzare i donatori e i riceventi per dare organi il più possibile compatibili. E’ qualcosa di simile alla determinazione dei gruppi sanguigni a scopo di trasfusione, ma più complesso.
Immunosoppressione e immunosoppressori
Per ridurre le probabilità di rigetto, e per renderlo meno grave, i riceventi vengono trattati con farmaci che sopprimono in parte la loro capacità di riconoscere ed aggredire ciò che di estraneo penetra nel loro organismo; questi farmaci si chiamano immunosoppressori, sono indispensabili, ma hanno come effetto collaterale quello di ridurre anche la capacità dei trapiantati di difendersi dalle infezioni.
I trapianti hanno avuto successo nell’ultimo quarto di secolo, mentre prima erano fallimentari, grazie al fatto che si sono scoperti dei farmaci che, pur attenuando molto il rigetto degli organi, permettono ugualmente al paziente di fare anticorpi contro i germi e quindi di non morire di infezione.
Organi e tessuti - Trapianti ed innesti
Gli organi come il cuore, il fegato, i polmoni, i reni, il pancreas, ecc. devono essere prelevati a cadavere caldo, cioè in presenza di flusso sanguigno, e il processo di immissione in un altro soggetto si chiama trapianto. I tessuti come l’osso o le valvole cardiache possono essere prelevati anche a cadavere freddo, cioè in assenza di flusso sanguigno, e il processo di immissione in un altro soggetto si chiama innesto.
La cornea, non essendo vascolarizzata, è più propriamente considerata un tessuto e può essere prelevata fino a 24 ore dopo l’arresto della circolazione (meglio entro 6-8 ore), ed è più corretto parlare di innesto che non di trapianto di cornea.
PMP
Sigla che significa Per Milione di Abitanti, e sottintende per anno. Si usa per quantificare eventi rari come la donazione degli organi.